BENEDETTO TOZZI

MOSTRA RETROSPETTIVA NEL CENTENARIO
DELLA NASCITA

(1910 - 2010)

MONASTERO DI SANTA SCOLASTICA  
SUBIACO

 


 

- Dèpliant -
Invito alla mostra di pittura
e telegramma del Presidente della Repubblica G Napolitano
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Il 13 Maggio 2010 presso la sala San Gregorio Magno del Monastero di Santa Scolastica è stata inaugurata la mostra di pittura, dedicata all'artista prof. Benedetto Tozzi, nel centenario della nascita.



VEDUTA DEL MONASTERO BENEDETTINO DI SANTA SCOLASTICA – SUBIACO

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Subiaco, 13 maggio 2010  
Monastero di S Scolastica - Sala delle conferenze
 
Inaugurazione della mostra retrospettiva del pittore prof. Benedetto Tozzi, 
nel centenario della nascita (13.05.1910 – 13.05.2010). 

Relatori: Dom. Mauro Meacci abate ordinario di Subiaco - Prof. Giorgio Falcidia (Storico dell’Arte) – On. Marco Occhigrossi Direttore Museo Civico  d’Arte Moderna Anticoli Corrado -  Prof. Bruno Toscano (Storico Dell’Arte), prof.ssa Stefania Petrillo docente di Storia Dell’Arte Università di Perugia - Don Giovanni Censi pittore – Pierluigi Angelucci Sindaco di Subiaco.
Coordinatrice prof.ssa Tiziana Tozzi.

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GALLERIA FOTOGRAFICA 
della mostra

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DALLA STAMPA

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MOSTRA RETROSPETTIVA DI BENEDETTO TOZZI,
DALLA SCUOLA ROMANA A SUBIACO 

ALLESTITA AL MONASTERO DI SANTA SCOLASTICA NEL CENTENARIO DELLA NASCITA  


Subiaco - Foto aerea dell'abbazia di S Scolastica 

 

Celebra il centenario della nascita del pittore sublacense Benedetto Tozzi (1910-1968) la mostra che si apre oggi nella Sala di San Gregorio Magno nel Monastero di Santa Scolastica a Subiaco. Si tratta di un importante evento espositivo, ha detto l'assessore alla cultura di Subiaco Matteo Berteletti, che ha lo scopo "non solo di riscoprire la produzione pittorica di un concittadino illustre, ma anche valorizzare il patrimonio artistico di Subiaco, molto spesso dimenticato". "Subiaco - ha proseguito - è dimora d'arte e Benedetto Tozzi rappresenta sicuramente uno dei principali attori di questo scenario".

Artista della Scuola romana, Tozzi esprime fin dalle prime opere una poetica affine a quella dei principali pittori di quell'ambito, da Scipione a Mafai a Barbieri. Dopo lunghi soggiorni a Tripoli, in Francia e a Trieste, l'artista torna Subiaco dove intreccia un proficuo interscambio con i protagonisti del cenacolo di Anticoli Corrado: Pirandello, Celestini, Gaudenzi, Selva.

La sua vena espressiva viene segnata profondamente dalla guerra, dando vita a opere di grande drammaticità, ma è il restauro del patrimonio artistico di Subiaco a vederlo impegnato nel periodo della ricostruzione. Tozzi interviene infatti per riportare allo splendore i cicli pittorici dei Monasteri Benedettini e delle opere d’arte della Chiesa di Sant'Andrea, di S. Maria della Valle, S Maria della Croce, ecc. Molte le personali nelle gallerie romane allestite negli anni '50, riscuotendo un notevole consenso di pubblico e di critica. Resta però legato alla sua terra, al paesaggio aspro e suggestivo, che Tozzi trasfigura in lirismo pittorico in tutta la sua produzione. (ANSA).

 

 

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Copertina della rivista

 

Articolo della prof.ssa Tiziana Tozzi pubblicato sulla rivista bimestrale dei PP. Benedettini di Subiaco 
"Il Sacro Speco di S. Benedetto" 

 

Omaggio a Benedetto Tozzi
nel centenario della nascita 1910-2010  

 
1933 Benedetto Tozzi

Parte da Subiaco la riscoperta dell'artista sublacense con una mostra di pittura e la pubblicazione di un catalogo, contenente, oltre alla riproduzione fotografica delle opere, nuovi contributi critici allargati a tutta la produzione pittorica di Tozzi: dalla fine degli anni '20 al 1968. L'inaugurazione della Mostra di pittura - allestita nella prestigiosa Sala San Gregorio Magno nel monastero sublacense di Santa Scolastica - è stata preceduta da una presentazione, sentita, commossa, emozionante.
In occasione dell'inaugurazione sono giunti al Sindaco di Subiaco gli auguri del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il tramite del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.
I relatori hanno delineato i tratti artistici ed umani di Benedetto Tozzi.
La commemorazione di Don Giovanni Censi, sacerdote e pittore, allievo del maestro ne ha messo in risalto la profonda spiritualità. L'Abate S. E. don Mauro Meacci ha ricordato l'impegno, la costanza, la dedizione profusa nei restauri degli importanti e splendidi cicli di affreschi di S. Scolastica e San Benedetto oltre all'intero patrimonio artistico sublacense, gravemente deturpato a seguito dei bombardamenti del Maggio -Giugno del 1944. Il Sindaco di Subiaco, Pìerluigi Angelucci, ha posto l'attenzione sul pittore, del quale tutti i sublacensi ben conoscono il nome (che per le giovani generazioni è solamente il nome della piazza ad esso intitolata), ma non il percorso artistico e le opere; ha inoltre ringraziato la famiglia per aver preso l’iniziativa di organizzare l'evento.
La sottoscritta, curatrice della mostra nonché nipote dell'artista, ha inquadrato l'iniziativa non solo come doverosa commemorazione ma come il primo passo per più approfonditi studi sul pittore: la figura di Benedetto Tozzi non deve difatti essere più circoscritta nel ristretto ambito sublacense (ove egli rivestì i panni di vero caposcuola, riferimento pressoché unico per la successiva generazione di artisti formatasi a Subiaco), ma deve viceversa a pieno titolo essere inserita nel contesto ben più vasto dello scenario artistico dell'intero Novecento pittorico italiano.
Sono intervenuti alla presentazione della mostra anche il direttore del Civico Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado, Marco Occhigrossi ed il responsabile delle mostre, Paolo Bertoletti. Il primo ha rievocato la temperie culturale del Cenacolo di artisti di Anticoli, che rappresentò per il giovane Benedetto, che vi prese parte, un’importante tappa formativa.
Bertoletti ha efficacemente sottolineato quanto sia stato importante per Benedetto Tozzi conoscere, osservare, misurarsi con l'opera di altri artisti. Questo significa percorrere all'inizio strade già in parte tracciate, per poi approdare, nell'ambito di una sperimentazione volta, alla ricerca dello stile più personale ed autonomo, alla dimensione artistica più propria.

Le conclusioni sono state tratte dalla prof.ssa Stefania Petrìlìo (Università di Perugia] e dal prof. Giorgio Falcidia (docente di Storia dell'arte contemporanea dell'Università Roma Tre, relatore, insieme ai prof. Bruno Toscano, della Tesi di Laurea su Benedetto Tozzi da me discussa nel 1994).   La prof.ssa Petrillo ha evidenziato alcuni elementi originali caratterizzanti la figura ed il percorso dell'artista: l’avere interiorizzato lo spirito più profondo dell'arte medievale attraverso gli intensissimi lavori di restauro ai Monasteri (condotti in più riprese in un lasso di tempo che va dal 1948 al 1958), l'aver appreso perfettamente la difficile tecnica dell'affresco al seguito dell'Accademico d'Italia Pietro Gaudeazi a Rodi nell'Egeo, l'aver vissuto in stimolanti contesti culturali nazionali ed internazionali ed essersi  cosi nutrito delle tante suggestioni che riaffiorano nelle proprie opere.
La prof.ssa ha inoltre ribadito che la mostra di pittura organizzata a Subiaco, è da intendersi come il primo risultato di una ricerca sulla figura e l'opera di Benedetto Tozzi tutta ancora da sviluppare nelle sue molteplici implicazioni e che deve perciò considerarsi, solo come il primo passo verso più approfondite analisi.
Il prof. Falcidia ha marcato il carattere espressionista come l'elemento più significativo nell'ambito dell'intero percorso artistico di Tozzi.

La Mostra

La mostra ha avuto origine dalla valutazione ed analisi di un nucleo di circa, duecento opere, rintracciate e schedate in occasione della ricerca di tesi, e che - a fronte di una vastissima produzione - sono state sufficienti per ricostruire i momenti più significativi dell’intero percorso artistico.
L'allestimento è stato pensato ed organizzato per tematiche disposte in ordine cronologico, all'interno delle quali  sono state esposte 49 opere.

Sezione I. Lo spazio dedicato alla formazione è anche un omaggio a Subiaco la città natale del pittore, che non ha mai lasciato e che ha fornito l'ispirazione per scorci, vedute e paesaggi, ora poetici e placidi, ora fortemente emotivi. Subiaco è il punto di partenza e allo stesso tempo d'approdo per il pittore che, dopo gli anni '50 vi si ritira, sia per rifuggire dal mercato dell’arte che tanto disprezzava, sia per concentrarsi e concludere le proprie ricerche pittoriche.

  Sezione II. Dedicata al tonalismo di Scuola Romana, testimonianza della frequentazione diretta degli ambienti culturali dell'Urbe ma anche del vitalismo culturale del cenacolo artistico di Anticoli Corrado. Figure monumentali, composizioni equilibrate, colori quieti, ambientazioni ed atmosfere silenti, sospese, sulle quali grava la minaccia della guerra imminente.

  Sezione III. Suggestioni Francesi: opere nelle quali prevalgono accenti post-impressionisti, che spaziano da Cèzanne a Bonnard e che sì nutrono di colori fauve di pennellate e colori sempre più liberi. Sfumature infinite, ombre colorate. L'anima si ritempra di fronte ad opere che non si smetterebbe mai dì guardare, e che esplodono in pennellate estemporanee di colore puro.

Sezione IV. Benedetto viaggia molto (si accennava prima alle esperienze al seguito dei pittori anticolani). Purtroppo stavolta è costretto a farlo, nei panni di ufficiale, alla volta del fronte francese. Quando la guerra è all'epilogo, torna a Subiaco con mezzi di fortuna. Atroce è lo scenario: la devastazione si è impossessata della città di Benedetto!
A fatica nell’immediato dopoguerra il pittore riesce a rimettere in piedi uno studio di pittura ma la tragedia incombe ancora su di lui: i lutti che segnano la fine degli anni '40 sì riverberano nella sua pittura. I colori divengono lividi, cupi, ricordo e presagio di profondi dolori che riemergono
e non si stemperano nell'animo del pittore. Bagliori infuocati, sommersi dal buio.

Sezione V. Gli  anni '50 sanciscono il successo del quarantenne Tozzi, che espone in prestigiose gallerie, tra cui la Fontanella e l'Agostiniana di Roma ed ottiene finalmente critiche positive. Le opere di questo periodo sono caratterizzate dal ritorno del colore. Tonalità chiare e luminose, paesaggi assolati e distesi.   La ricerca di Benedetto continua, progressivamente si sposta verso un uso esclusivo del colore, mezzo espressivo privilegiato e preponderante.

Sezione VI. I "rossi" di Tozzi costituiscono l'approdo della ricerca, spezzata dalla morte  immatura dell'artista., sopravvenuta a soli cinquantotto anni.
Egli si spinge verso l'esplorazione della sua anima e della sua psiche trovando nei colori vividi, smaglianti di questo periodo il mezzo espressivo più idoneo per esprimere la sua perenne inquietudine. Le tele si accendono e i soggetti si animano di vita propria, contrasti esplosivi che rapiscono l’occhio attraggono come calamite lo spettatore, spiazzato e colpito emotivamente da       questa carica di rossi infuocati, prevalenti, potenti. Il percorso si chiude con l'ultima opera dipinta, da Benedetto Tozzi: “L'Inchinata”. Di questa opera Paolo Bertoletti dice: "...ancora la Rocca, e una teoria di supplici bianchi e rossi, sottili come spiriti di defunti in un girone dantesco ed una sinfonia       di colori ora cupi, ora brillanti, ora truci, con una campitura in biacca alla destra di chi guarda, quasi una luce di speranza tra tante strutture sovrapposte che avviano alla tempesta finale"...
                                        

                                                                                                                                                            Tiziana Tozzi

 

 

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ALL’ATTENZIONE DEI SIGG. DETENTORI DELLE OPERE D’ARTE DI B. TOZZI.

A tutti i proprietari delle opere d’arte del pittore sublacense prof Benedetto Tozzi, si chiede cortesemente di far pervenire via e-mail all’indirizzo di posta elettronica Leonardo_tozzi@libero.it le foto dei quadri in loro possesso con i relativi nominativi di proprietà ed indirizzi, al fine di elaborare un catalogo esaustivo per le future esposizioni. 

Si ringrazia per la gentile collaborazione
Leonardo Tozzi

 

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